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Grattamacco è la seconda cantina a nascere nella Bolgheri DOC e la sua storia vitivinicola inizia nel 1977 con l’acquisto da parte di Piermario e Paola Meletti Cavallari. L’azienda viene poi acquisita dalla Famiglia Tipa Bertarelli nel 2002, che mantiene la filosofia di produzione biologica e preserva l’autenticità dello stile del vino, che deve la sua forte identità al particolare terroir della collina, alla vinificazione artigianale, all’utilizzo inusuale per Bolgheri del Sangiovese nel blend. Particolare attenzione nello sviluppo degli ultimi anni è stata dedicata alla scelta delle forme di allevamento, con la prima vigna di Alberello piantata a Bolgheri, e alle varietà come il Vermentino, sulla cui produzione Grattamacco è stato precursore nei tempi.
Ruffino, fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana. Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus che con l’annata 2018 è stato affiancato da Modus Primo e il lancio nel 2020 di Aqua di Venus con vini che interpretano perfettamente l’anima più moderna e trendy dell’azienda. A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana. Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità nel mondo.
Sono Marco Speri e faccio parte della quinta generazione di vitivinicoltori della Valpolicella. L’Amarone, il Recioto e lo stesso Valpolicella sono conosciuti dagli intenditori di tutto il mondo. Questo successo si è affermato grazie a famiglie come la mia, che nel tempo hanno lavorato con dedizione nella ricerca della qualità. Le conoscenze accumulate nel lavoro in vigneto e cantina e il desiderio di vedere realizzata una mia filosofia produttiva mi hanno spinto a intraprendere la sfida di un percorso personale. Ho creato la mia azienda “SECONDO MARCO” a Fumane nel cuore della Valpolicella Classica, dove gli elementi per produrre bene ci sono tutti, dalla terra al clima. Quando prosegui una tradizione di famiglia da una parte c’è il timore di cambiare dall’altra c’è la voglia di fare qualcosa di nuovo, di lasciare un’impronta. Come tutto ciò che è vivo, il vino è il frutto di un costante sviluppo; cerco di custodire il carattere, di esaltare profondità ricchezza ed eleganza dei vini classici della Valpolicella sviluppando in modo originale e creativo il mio concetto di artigianalità.
Una interpretazione, appunto… Secondo Marco.
Domenico Clerico è un grande nome del Barolo in Italia e nel mondo. La storia della cantina di Monforte d’Alba coincide con la storia di un uomo che ha rivoluzionato il concetto della viticoltura nelle Langhe. Domenico Clerico è stato un precursore nello studio del Nebbiolo. Il suo legame intenso con la terra, il lavoro instancabile tra i filari e le peculiarità dei suoi vigneti hanno costruito negli anni un patrimonio unico. Un’eredità raccolta dalla moglie Giuliana e da Oscar Arrivabene, enologo e direttore generale, nell’assoluto rispetto dell’impronta schietta e senza compromessi del suo fondatore.
Nel 2000, Andrea Franchetti decise di restaurare un antico baglio con cantina sulle pendici del Monte Etna, in Sicilia. La cantina si trova a circa 1000m di altezza sopra al piccolo paese di Passopisciaro nel comune di Castiglione di Sicilia, sul versante nord del vulcano. Il primo compito fu’ quello di recuperare i vigneti terrazzati abbandonati da tempo e piantarne di nuovi con una densità di impianto di 12.000 piante per ettaro.
Il suo arrivo sull’Etna ha contribuito alla rinascita della viticoltura sulla montagna e alla scoperta dei vini Etnei da parte del mercato internazionale.
La Passopisciaro, si dedica prevalentemente alla coltivazione del Nerello Mascalese nelle sue varie declinazioni di territorio, altitudine ed esposizione, sotto forma di diversi cru, nonché anche alla coltivazione di diverse varietà alloctone, quali lo Chardonnay, il Petit Verdot e il Cesanese d’Affile.
Situata in un remoto angolo della Toscana meridionale, Tenuta di Trinoro è nota per i suoi ricchi e complessi vini rossi da invecchiamento a base di Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.
I 200 ettari dell’azienda si trovano in una zona priva di tradizione vitivinicola, all’inizio della Val d’Orcia, vicino a Sarteano, dove la Toscana si fonde con l’Umbria e il Lazio.
L’azienda Villa Matilde Avallone, fondata nel 1965, da Francesco Paolo Avallone, si trova a Cellole (CE) in Campania, nell’area, anticamente conosciuta come Ager Falernus e dove, tutt’ora, si produce il Falerno del Massico DOP.
Il fondatore Francesco Paolo, coadiuvato da un gruppo di ricercatori universitari, riuscì ad individuare le varietà di uva con cui si produceva il mitico vino e a rintracciare pochi ceppi di quelle viti, dirette discendenti delle varietà coltivate nell’ Ager Falernum oltre 2.500 anni addietro.
I vitigni del Falerno, sopravvissuti miracolosamente alla devastazione della filossera di fine ottocento, vennero reimpiantati, con l’aiuto di pochi contadini locali, proprio nel territorio del Massico dove erano prosperati in antichità.
L’incanto dei profumi accende il gusto e dischiude un’esperienza sensoriale intensa: è questo il progetto della Cantina Tramin, cooperativa nata nel 1898, che oggi risulta ad essere la più premiata d’Italia per il suo vitigno storico, il Gewürztraminer.
La microzona attorno Termeno gode di favorevoli influssi del clima caldo mediterraneo che, date dalla prossimità delle montagne, si associa a notevoli sbalzi di temperatura fra giorno e notte. Nascono vini d’intensi profumi, vini bianchi freschi, agili e di piacevole bevibilità.
MASCIARELLI Tenute Agricole nasce nel 1981 dall’intuito imprenditoriale di Gianni Masciarelli, figura simbolo del panorama enologico italiano e protagonista dell’affermazione della vitivinicultura abruzzese moderna. L’azienda è oggi condotta da Miriam Lee Masciarelli e Marina Cvetic, rispettivamente figlia e moglie di Gianni. Con sede a San Martino sulla Marrucina (CH), l’Azienda produce vino, olio extravergine di oliva e altre specialità; inoltre, attraverso la Gianni’s Selection, distribuisce in Italia i vini provenienti dalle più interessanti aeree enologiche d’Europa. La Masciarelli si contraddistingue per un operato all’insegna del rispetto dell’ambiente e del giusto equilibrio tra modernità e tradizione. Emblematica in questo senso anche l’apertura dopo un lungo restauro conservativo del seicentesco Castello di Semivicoli, wine resort tra i vigneti.
Nel 1974 Giuseppe Mori, padre di Alessandro – attuale proprietario dell’azienda – si innamora del borgo medioevale di Montalcino e decide di acquistare un piccolo podere sul versante della cittadina che guarda a Nord.
Il podere sorge sotto la chiesa del 1200 dedicata alla Madonna delle Grazie. La famiglia Mori pianta i primi 3000 metri di vigna nel 1975, quindi una buona parte nel 1979 e gli ultimi 9000 metri nel 1984. Sono anni pioneristici, come ama spesso ricordare Alessandro, che in quegli anni ancora frequenta le scuole superiori. «La nostra famiglia non proveniva dal mondo del vino e, inizialmente, nessuno avrebbe pensato di farne il lavoro della propria vita», spiega Alessandro. Vendemmia dopo vendemmia, quindi, la passione per questo mondo e l’amore reale per Il Marroneto cresce in Alessandro, che nel frattempo si laurea ed inizia un percorso professionale.
Le Langhe sono tra le aree di produzione vinicola più note al mondo; localizzate nel basso Piemonte, sono terre di castelli e magnifici vigneti insigniti del riconoscimento UNESCO nel 2014. In questo straordinario territorio ha sede l’azienda vinicola Fortemasso, nel comune di Monforte d’Alba: un luogo di grande fascino e di recentissima ristrutturazione, perfettamente integrato nel paesaggio vitato circostante. I cinque ettari di vigneti destinati alla produzione di Barolo DOCG e Barolo Riserva DOCG , interamente di proprietà, sono disposti intorno alla cantina e localizzati nella Menzione Geografica Aggiuntiva (MGA) Castelletto. Recentemente, sono entrati a fare parte della proprietà tre ulteriori ettari di vigneto localizzati a San Sebastiano di Monforte d’Alba, destinati alla produzione di Langhe Nebbiolo DOC, di Barbera d’Alba DOC e, a partire dall’annata 2021, di Dolcetto d’Alba DOC.
Fortemasso è una delle cinque aziende vinicole che fanno parte del gruppo Agricole Gussalli Beretta
Banfi, conosciuta in tutto il mondo per il suo Brunello, è di proprietà della famiglia Mariani che, tra il 1978 e il 1983, ha fondato l’azienda a Montalcino. Una tenuta di 2830 ha. in un’unica porzione di cui, circa un terzo, è coltivato a vigneto specializzato e il resto è ricoperto da boschi, olivi, susini, cereali e altre coltivazioni.
Nel 1979, i Mariani acquistano, inoltre, una storica cantina piemontese, oggi Banfi Piemonte, che rappresenta la perfetta unione tra la secolare tradizione spumantistica piemontese, e l’esperienza enologica maturata in Toscana. L’amore per la Toscana ha recentemente avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione: Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico.
Tua Rita è un’azienda vinicola situata a Suvereto. Quando nel 1984 Rita e Virgilio la acquistarono, quei terreni dovevano essere solo la cornice di un luogo dove vivere a contatto con la natura. Dagli originari 2 ettari di vigneto si arriva agli attuali 57. Tra le prime felici esperienze italiane di “vin de garage”, grazie al marketing di Stefano Frascolla, genero di Rita e Virgilio, oggi esporta i suoi vini in tutto il mondo.
Unione di passione e potenzialità della terra, la filosofia produttiva aziendale è la qualità senza compromessi.
La gestione del vigneto ha l’obiettivo fondamentale di aiutare le piante a difendersi da sole, garantendo, prima di tutto, la sanità dei terreni e dell’ambiente con metodi naturali. I terreni di Tua Rita, disposti su una leggera collina, a pendenza costante, si trovano in quella fascia di territorio dell’Alta Maremma che prende il nome di Collline Metallifere. I vini, a diverso grado di complessità, esprimono un elemento comune: la personalità di questo terroir, con aromi di note ferrose e una progressione gustativa intensamente sapida.
Più di mille anni fa San Leonardo era un monastero, da tre secoli è la residenza dei Marchesi Guerrieri Gonzaga che ne sono appassionati custodi. 300 ettari, di cui 30 di vigneti a conduzione biologica, protetti dalle imponenti montagne trentine che smorzano i freddi venti nordici e accolgono le temperate brezze del Lago di Garda. Qui trovano dimora Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot, le uve dedicate alla produzione del San Leonardo, vino simbolo della tenuta e del Terre di San Leonardo, il suo second vin di grande freschezza e armonia. Dall’assemblaggio di Merlot e Carmenère nasce l’elegante Villa Gresti mentre le vigne più “antiche” danno origine al Carmenère in purezza, vino di grande personalità.
Joaquin è un progetto che nacque nel 1999 dalla passione di Raffaele Pagano per il mondo del vino, eredità generazionale trasmessa di nonno in padre e di padre in filglio. Il primo passo fu fatto con l’acquisizione del terreno a Montefalcione dove poi venne costruita la cantina.
Il leitmotiv dell’azienda è sempre stato quello di produrre vino seguendo un’estrema parcellizzazione dei vigneti. Lavorare in Irpinia, nelle località di Lapio e Paternopoli, vocate alla produzione di fiano e aglianico, e a Montefusco per la produzione occasionale di un’etichetta di greco, ha permesso di ottenere vini di altissima qualità da singole parcelle di vigneti molto piccoli, talvolta inferiori all’ettaro, utilizzati per creare tutte le referenze che oggi portano il nome del loro luogo di origine.
La prima vendemmia è stata effettuata nel 2006 ed il vino che ne derivó fu chiamato: “IVIAGGI”, un nome che rappresentava l’inizio di un percorso e che raccontava la storia di un aglianico del vigneto Paternopoli vinificato in bianco.
Castello di Albola è un borgo medievale situato in Toscana nel cuore del Chianti: un territorio ad alta vocazione vitivinicola apprezzato in tutto il mondo per i suoi prestigiosi vini.I vigneti della tenuta, un vero e proprio patrimonio per la cultura locale, sono collocate, in territori caratterizzati da forti pendenze, tra i 350 e 650 metri s.l.m. e godono di importanti escursioni termiche e di un microclima ideale per la produzione di vini d’eccellenza: proprio per questo curioso motivo vengono chiamati dagli appassionati “Wines of Altitude”.Qui, l’Alta Qualità dei prodotti incontra la Sostenibilità: Castello di Albola redige annualmente il Bilancio di Sostenibilità con l’obiettivo di rendicontare le attività svolte in materia, descrivere gli obiettivi raggiunti e i piani di miglioramento programmati.
La cantina Giacomo Borgogno, nel cuore di Barolo, nasce da un contadino, Bartolomeo Borgogno. Nel 1861 alle cena ufficiale per celebrare l’Unità d’Italia si brindò con un vino Borgogno.
Protagonista geniale della storia dell’azienda è Cesare Borgogno, che nel 1920 decide di “dimenticare” in cantina metà della produzione di Barolo Riserva, per metterla in vendita dopo almeno 20 anni. Si va a creare un tesoro di Barolo che ancora oggi viene orgogliosamente custodito. Borgogno è Derthona, Langhe e Barolo. Fermentazioni spontanee in cemento e lunghi affinamenti in grandi botti di rovere di Slavonia. Nel 2019, un nuovo traguardo: la certificazione biologica
Un’azienda – Villa Sandi – icona nel mondo Prosecco, ed una famiglia – Moretti Polegato – fortemente radicata nel territorio delle colline trevigiane. Inserita armoniosamente nel dolce paesaggio delle colline, Villa Sandi rappresenta il legame fra lo splendore della Serenissima Repubblica e la campagna dell’entroterra, conosciuta come “Giardino di Venezia”. Un’area in cui la coltivazione della vite e la produzione di fresche e fragranti bollicine è una tradizione lunga secoli. Una tradizione di cui la famiglia Moretti Polegato fa parte da generazioni.
Da quasi due secoli Tasca d’Almerita, una delle più antiche e prestigiose aziende vitivinicole a conduzione familiare d’Italia, ha sede nella Tenuta Regaleali, nel cuore rurale della Sicilia. Fu qui che nel 1959 il conte Giuseppe Tasca d’Almerita piantò ad alberello, sulla collina San Lucio, Perricone e Nero d’Avola, investendo in un futuro che pochi siciliani riuscivano ad immaginare a quel tempo. Creò così le basi per il primo vino da vigna unica in Sicilia: Riserva del Conte, da tutti poi chiamato Rosso del Conte, degno di competere con le migliori annate europee e del Nuovo Mondo.
Suo figlio Lucio continuò la ricerca dell’eccellenza dell’azienda, piantando in Sicilia i primi vitigni internazionali e modernizzando gli impianti di vinificazione di Tasca d’Almerita.
Storia, tradizione e amore per la vigna: Tenuta Sette Ponti è la culla dell’arte enoica della famiglia Moretti Cuseri.
300 ettari nella Valdarno, di cui 60 vitati e coltivati in regime biologico, in un territorio già nel 1716 riconosciuto dal Granduca Cosimo III de’ Medici come una delle zone vinicole più importanti della Toscana. L’inizio con l’acquisizione della proprietà dalla Famiglia Reale di Savoia negli anni ‘50 e il progetto vinicolo intrapreso negli anni ’90 da Antonio Moretti Cuseri che oggi porta in scena vini prestigiosi, espressione autentica di un terroir unico e frutto di una continua ricerca della massima qualità, nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni. “È tra i filari che facciamo nascere i nostri vini curando la qualità dei nostri terreni e delle nostre uve.”
Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano con Giorgio Lungarotti che nel dopoguerra trasforma l’azienda agricola di famiglia a Torgiano in una cantina di successo. Una storia che oggi prosegue grazie alla passione di 3 generazioni della famiglia che continuano ad innovare senza tradire il carattere dei vini iconici tra cui il Rubesco Riserva Vigna Monticchio DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani. Nei 250 ettari di vigneti delle Tenute di Torgiano (certificata VIVA) e Montefalco (certificata bio) si pratica una viticoltura attenta a sostenibilità e biodiversità.
Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia, con oltre 170 anni di esperienza nel vino di qualità che ha saputo innovare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo. Oggi José e Antonio Rallo, quinta generazione, guidano l’azienda e una squadra di persone orientata all’eccellenza.
Donnafugata è fare artigianale, produciamo nel rispetto dell’ambiente piccole produzioni di pregio da territori e vigneti unici.
L’azienda può contare sulle Cantine Storiche a Marsala e su oltre 400 ettari in quattro tenute: a Contessa Entellina, a Pantelleria, sull’Etna e a Vittoria.
Nel cuore del Chianti Classico, Castellare di Castellina è una proprietà di circa 80 ettari, di cui circa la metà vitati e 12 ad uliveto, adagiati sulle colline di un anfiteatro naturale esposto a sud-est, con un’altitudine media di 430 m sul livello del mare. Circondate da boschi, le vigne hanno un’età fra 7 e oltre 45 anni con rese nettamente al di sotto di quanto previsto dal disciplinare della DOCG Chianti Classico per ottenere il massimo della qualità. Un’ottima esposizione al sole, un buon drenaggio dell’acqua, un suolo misto di marne calcaree, galestro e argilla creano un terroir perfetto per vini di grande struttura, eleganti e adatti a un lungo affinamento in bottiglia. Enologo dell’azienda è Alessandro Cellai, discepolo di Giacomo Tachis, padre del Rinascimento dell’enologia italiana.
Podere Sapaio nasce nel 1999 a Castagneto Carducci, Bolgheri, dalla volontà di Massimo Piccin, ingegnere veneto mosso da una grande passione per il vino. Una scelta coraggiosa e visionaria in zona Bolgheri, per un’azienda che oggi vanta 25 ettari a conduzione biologica, vitati principalmente a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, e la produzione di due etichette: Sapaio e Volpolo (100.000 bottiglie l’anno).
L’azienda persegue i valori dell’innovazione nel nome del legame più autentico con la terra. Tecnologia e innovazione coesistono e il rispetto per l’ambiente si traduce in un approccio sostenibile sin dal lavoro in vigna.
Dai viaggi, ai vigneti, al vino. È l’iter di Castello di Vicarello, un progetto enologico maremmano di nascita ma ricco di echi internazionali. Prima tappa, Bordeaux, alla fine degli anni Novanta. Carlo Baccheschi Berti, imprenditore globetrotter di origine fiorentina, ne resta folgorato e decide di creare il suo vino in stile bordolese nel cuore della Maremma dove da qualche tempo vive con la moglie Aurora. Ma lo fa a modo suo, impiantando i classici Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot a densità altissima e allevando le viti con il sistema dell’alberello toscano. Così nasce il vino simbolo della tenuta che porta il nome del luogo e della vigna dove nasce.
Argiano, una storia lunga oltre 5 secoli.
La storia di Argiano, da più di 500 anni, s’intreccia con quella di Montalcino.
Identità, Tradizione ed Equilibrio: sono queste le parole chiave che descrivono al meglio la filosofia di Argiano.
L’Identità: legame con Montalcino e con i micro-terroir aziendali, con la produzione vini di grande struttura, profondi e longevi. La Tradizione: vinificazioni rispettose dell’uva di partenza e uso mai invasivo dei legni. L’Equilibrio: valorizzare tutta l’eleganza di cui è capace il Sangiovese Grosso in questi luoghi. Argiano produce Rosso di Montalcino D.O.C. e Brunello di Montalcino D.O.C.G. senza compromessi, rispettando il carattere più nobile del Sangiovese.
Nel 2002 Carlo Ferrini ha individuato dopo anni di ricerca una porzione di vigneto nella preziosa terra del Brunello a Sant’Angelo in Colle, non lontano dal suggestivo complesso monastico di Sant’Antimo. Oggi sono sei gli ettari di vigna (3 ha di Brunello), suddivisi in sei appezzamenti, che Ferrini ha impiantato esclusivamente con selezionati cloni di Sangiovese. Il debutto del Brunello di Montalcino Giodo, nel nome un omaggio ai genitori Giovanna e Donatello, è stato nel 2009.
Quest’anno Giodo presenta l’annata 2017 del Brunello, mentre dell’IGT Toscana “La Quinta”, così chiamato in onore della parcella di vigna da cui nasce, viene presentata l’annata 2020.
I vini danno la misura della passione del loro autore, affiancato in azienda dalla figlia Bianca.
Ci troviamo in Maremma, nella parte meridionale della Costa Toscana, bagnata dal Mar Tirreno e circondata dalle dolci colline che guardano verso il Monte Amiata.
Qui, nel 1985, Elisabetta Geppetti inizia ad occuparsi dell’allora piccola azienda di famiglia dando vita ai suoi vini, primi ambasciatori di questa splendida terra a cui lei è sempre stata legata fin dall’infanzia.
Oggi l’azienda è costituita da 450 ha di cui 85 vitati, 20 con oliveto e 18 a noccioleto.
Le Pupille vanta una produzione di circa 450.000 bottiglie l’anno, nonché una presenza in quasi tutto il mondo.
Soprannominata anche la “Signora del Morellino”, nella sua veste di produttrice ma anche di prima presidente del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, si è fatta negli anni portatrice nel mondo della bandiera della Maremma. Ad oggi Elisabetta è affiancata nella gestione dell’azienda da due dei suoi cinque figli – Clara ed Ettore, pieni di energia e determinati ad abbracciare sogni e progetti nuovi da realizzare.
La Val D’Orcia, patrimonio Unesco dal 2004, fa da sfondo a Podere Forte, azienda nata nel 1997 per mano di Pasquale Forte, imprenditore visionario che ha dato vita a un sistema seguendo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. 500 ettari dove uomo, piante e animali coesistono armonicamente rendendolo autosufficiente e sostenibile. Un vero e proprio macrocosmo integrato, un inno alla biodiversità che dona prodotti d’eccellen- za quali vino, olio, miele, grani, farine, verdure e frutti pregevoli.
San Felice è una realtà vitivinicola nei dintorni di Siena produttrice di grandi vini come il primo SuperTuscan Vigorello. I 150 ettari di vigneto sono coltivati principalmente a Sangiovese e confermano l’attitudine dell’azienda a produrre Chianti Classico. San Felice ha portato avanti progetti di ricerca per riscoprire varietà autoctone dimenticate, come il Pugnitello. Nel 1981 San Felice ha deciso di acquisire la Tenuta Campogiovanni a Montalcino e negli ultimi anni 15 ettari a Bolgheri. Lo storico borgo medievale è stato trasformato in resort di lusso, parte di Relais & Châteaux dal 1992.